martedì 10 marzo 2009

Coltivare le connessioni


Dalla lettura del testo "coltivare le connessioni" sono emersi per me numerosi spunti di riflessione.

Il sistema di reti e organizzazioni, di cui internet è solo un'espressione, lo ritroviamo come paradigma di tutti gli aspetti della vita, dai sistemi biologici a quelli macroeconomici. Intanto condivido pienamente la visione secondo la quale la natura è stata sempre "collegata" in rete, in un sistema intricato di scatole cinesi (di cui l'uomo fa parte), una rete costellata di nodi, all'interno dei quali vi è un'organizzazione, di cui (guarda...guarda) solo adesso prendiamo consapevolezza. "Dire che mediante le reti si possano spiegare i misteri della vita è certamente esagerato tuttavia dove c'è vita ci sono reti".
La visione olistica della vita si avvicina molto alla mia personale filosofia, in virtù della quale è molto importante il comportamento del singolo che, in quanto facente parte di una rete, influenza la sua vita e il suo ambiente continuamente ed ha il potere di trasformare qualsiasi cosa (speriamo sempre in positivo). Leggo una nostalgia per il passato, ma questo passato può ritornare (se lo vogliamo veramente), basta puntare sull'empowerment della gente comune, sull'umanità che è dentro di noi, sopita, addormentata, ma è sempre lì, basta solo attivarla e utilizzarla durante la nostra giornata, sul lavoro, per strada, con il vicino di casa, con i parenti/serpenti (per chi li ha).
Coltiviamo dunque le nostre connessioni, che non sono di tipo tecnologico, ma riguardano il nostro personal learning environment. E quello dei nostri alunni? Ricordiamoci che siamo docenti: riusciamo a creare un ambiente di apprendimento nel quale i nostri alunni si sentano protagonisti del loro percorso formativo? Io penso che ci stiamo sforzando in questo senso e una prova è rappresentata dall'impegno profuso in questo corso di laurea. Molte sono state le occasioni di mettere in pratica nuove tecniche e metodologie di apprendimento/insegnamento, abbiamo sperimentato, progettato, modificato, imparato.....
La missione della scuola in questa fase di grandi trasformazioni dovrebbe essere quella di affrontare il cambiamento, solcando le onde della società della conoscenza, traghettando i suoi utenti verso il loro PLE. Spero che Andreas ci aiuti in questo arduo compito attraverso questo corso di editing multimediale!
Vi lascio con un pensiero a me molto caro e credo "utile" per coltivare positivamente le nostre personali connessioni:
Che cos'è la gioventù?
Il filosofo francese Roger Garaudy sostiene che mentre la maggior parte delle persone crede che un individuo nasca giovane e poi invecchi e muoia, in realtà l'acquisizione della gioventù, in senso profondo, è un processo lungo e impegnativo. La gioventù di cui egli parla è la forza spirituale per non ristagnare o resistere al cambiamento, per sentirsi aperti a nuove possibilità. E' il potere dello spirito che rifiuta di soccombere all'autocompiacimento e continua a lottare.

1 commento:

  1. Sì è bellissima questa riflessione di Roger Garaudy, la condivido in pieno :-)

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